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domenica 27 luglio 2008

Guardando i treni alla stazione

"Scegliete la vita. Scegliete un lavoro. Scegliete una carriera. Scegliete una famiglia. Scegliete un cazzo di televisore gigante. Scegliete lavatrici, automobili, lettori cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita. Scegliete un mutuo ad interessi fissi, scegliete una prima casa. Scegliete gli amici. Scegliete una moda casual e le valigie in tinta.
Scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritela con una stoffa del cazzo. Scegliete il fai-da-te e di chiedervi chi cazzo siete la domenica mattina. Scegliete di sedervi su un divano, a spappolarvi il cervello, e a distruggervi lo spirito davanti a un telequiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. E alla fine scegliete di marcire. Di tirare le cuoia in un ospizio schifoso, ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi.
Scegliete il futuro. Scegliete la vita. Ma perche dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita. Ho scelto qualcos'altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni..."
Guardando i treni alla stazione accumuliamo i numeri delle carrozze e dei vagoni letto, dei punti ristoro e dei controllori che stanno seduti e non fanno un cazzo per metà del giorno e per l'altra metà passano di vagone a vagone a distribuire con sadismo le loro multe salate a precari e a studenti, a signore anziane e a metalmeccanici, bruciando in ognuno di loro le aspettative su una giornata decente, frenetici di accumulare ricevute su ricevute per poi vedersi promossi a riempitivi per sedie in un qualsiasi ufficio direzionale. Di notte ,quando tutti dormono, all'hotel stazione trovi tutti i posti letto occupati, c'è l'angolo dei barboni coi quotidiani come cuscini, ci sono gli anarchici con gli occhi bassi quasi a pregare mentre il vento accarezza i loro cani e ruba melodie ai loro flauti; in fondo ci sono i tossici con la loro solitudine, qualcuno ogni tanto si alza e piscia sulle rotaie, lascia scorrere in totale libertà i suoi rimedi contro il dolore e l'infelicità...

venerdì 25 luglio 2008

Notti

Notti d'estate, notti a ciel sereno con le stelle a far da sole, tanti soli che illuminano le nostre strade sconnesse e senza luci dove se ti capita puoi incontrare gli spiriti dei morti di campagna, bruciati e resuscitati secondo la tradizione. Sere che poi diventano notti a star seduto e ad osservare la poca gente per le strade, che ormai tutti sono al mare o non escono perchè c'è un film in tv, ognuno intento a leccare il proprio gelato, facendo attenzione che non si squagli e cadendo rovini i vestiti nuovi d'alta moda pronti alle sfilate sulle nostre passerelle personali, con le signore che sembrano sapere dei nostri commenti e puntualmente si ripresentano ogni sera sfoggiando vestitini che gli mettano in risalto seni e culi, mentre conversano meschinamente di questo e di quello passegiando e accomodandosi nei loro salotti a cielo aperto che hanno al posto delle poltrone sedie di plastica arrugginite, e noi a spensierare sulle loro doti extraconiugali da puttane; notti solitarie e vagabonde a scodinzolare di qua e di là, divagando sul perchè dai 15 a 30 anni le donne sembrano vipere affette da cannibalismo da portarti via il sangue, e poi magari scoppia un temporale e ci ripariamo sotto i cornicioni ad aspettare che passi, continuando a dar sfogo alle nostre filosofiche parole senza interruzione, senza lasciarle abortire nelle nostre teste dal troppo pensiero, dicendo senza freni tutto quello che vogliamo mentre il puzzo di chi sta fumando ci entra nel naso e ci scompiglia i bronchi; notti a girare in macchina di Cristian alla ricerca del giusto equilibrio mentale ascoltando Celentano e De Andrè e ridendo a qualsiasi frase sconnessa che pronunciamo "trrrrrr prisencolinensinainciusol olrait", ad inventarci storie abbassando i finestrini per respirare meglio l'odore campestre che ci circonda semprè più inquinato dalla puzza del camion della spazzatura; notti in trasferta per vedere qualche concerto che "ragà, stasera niente pogo che c'ho il mal di testa" che poi neanche lo trovi e ti devi consolare con un cornetto caldo, notti a progettare futuri sempre più vicini e ad illuderci di riuscire a trasformare questa città in un altra cazzo di città...."e intanto il tempo se ne va tra i sogni e le preoccupazioni"

domenica 20 luglio 2008

Reset The Girls

Torremezzo, Paola, Fuscaldo, Guardia, Cetraro, Cittadella, Sangineto, Belvedere, Diamante ed altri e altri ancora, paesi che d'inverno sembrano cani bastonati in cerca della loro dose quotidiana di mazzate e che in estate si trasformano in mete sorridenti per famiglie di impiegati ed avvocati, di medici e di carabinieri, e dei loro figli così bravi e responsabili da lasciargli sfracellare notti intere. E la statale ha sempre più fiori sui guardarail davanti a marmi freschi addobati da foto che sembrano segnaletiche, e il Tirreno ormai ha preso il colore della melma e ci è rimasto da guardare solo il cielo prima che si scolorisca anche quello, che l'ignoranza è dovunque vi siano centri estetici vicini e i depuratori tra poco inghiottiranno anche noi per lasciarci annegare in mare perchè gli abbiamo rotto i coglioni. Nelle notti marine le stelle scendono sui lungomari ad illuminare ragazzine vogliose di scoprire come sono i primi rapporti anali, disposte anche con un vento da 100 nodi a mostrare i loro piccoli seni e i loro fianchi abbronzati che "alle 2 del pomeriggio andiamo a prendere il sole in topless così attiriamo qualcuno". E anche le madri non si tirano indietro: "Mio marito non viene perchè non gli hanno dato le ferie" "E allora le offro io qualcosa, se permette", discorsi di manager divorziati che da bravi giardinieri evitano che si secchino i fiori più rigogliosi, preludio a sbattimenti notturni sui tavoli delle case subaffittate, mentre i pargoli scoprono come brucia la polvere nel naso. Le discoteche gia dalle 11 iniziano a essere popolate dalle galline del sabato sera, ognuna col proprio fido accompagnatore tenuto a guinzaglio "Ca si mi tocchi a guagliuna mia ti rumpu l'ossa", le ragazze libere cercano invece di accalappiare i cuccioli rimasti senza padrone, e i canili hanno nomi sempre più strani, rivadiva, jungle, fortaleza e per chi ha bisogno di altri tipi d'animali c'è anche la vecchia fattoria. Strusciarsi per essere qualcuno, che poi "tu sei troppo piccolo e io voglio un ragazzo maturo", possibilmente con il portafoglio pieno ed un cazzo d'almeno 20cm, "che quest'estate voglio provare nuove esperienze". Intanto arriva l'ora di uscire e "aspetta che non trovo il gel e la cintura nuova D&G", che i supermercati han finito le scorte di brillantina e di assorbenti, "che mi sono venute proprio oggi che dovevo andare con quello dell'altra sera, conosciuto mentre bevevamo un drink", e i parchi spagnoli son sempre affollati di sera. Io e te tre metri sotto terra. Poi arriva il 30 ed'è tempo di falo che però "ormai non si fanno più meglio la festa di fine estate in disco" e la sabbia piange i vecchi carboni ardenti d'una volta che rimanevano sulle spiagge fino a quando non arrivavano insieme all'autunno col passaggio dei delfini le onde d'almeno 5 metri; "ma il biglietto per entrare ce l'hai?O dobbiamo pure stasera riempire le nostre bocche". Poi si torna in città e ai mariti "tutto a posto, meglio che non sei venuto, chè faceva un caldo mortale", ed alle amiche "che mi sono fatta uno più giovane e anche mia figlia si è liberata, ma tanto lei vede uomini e donne e queste cose le sa e dopo ricordatemi che dobbiamo andare insieme a messa, per liberarci dai peccati"
Amen

giovedì 17 luglio 2008

Slot

1:30, dopo alcune ore di facce sorridenti, turpiloqui inutili e denti in continua masticazione, decidiamo di andare a sfidare la fortuna in città. I nostri alberi della cuccagna hanno però al posto dei rami e delle foglie pulsanti fluorescenti e piccoli oggetti in continua rotazione. Accostiamo in zona rimozione, incuranti dell'auto della ronda di vigilanza lì vicino. Cosenza nelle notti d'estate ha un aria molto rilassata, sembra si stia allacciando il laccio emostatico per iniziare a volare negli abissi fra i palpiti, per iniziare a piangere i suoi abitanti notturni finiti a sfracellarsi le ossa sulle spiagge della costa tirrena. Il locale si chiama "Baraonda", e dall'insegna ha un aspetto da balera estiva, di quelle dove i vecchi scapoli cercano, mostrando passi e movimenti ballerini, di portarsi a casa qualche onesta 50/60enne per guadagnarsi la giornata a suon di sveltine.
Appena entrati però vengo subito screditato e l'aspetto interno si rivela totalmente differente da quello di sala da ballo....mi sembra di essere catapultato nel ventre dello Sputnik o di qualche Shuttle in partenza per Marte; 10,18,20 televisioni sintonizzate su Canale 5 a trasmettere pubblicità subliminali accompagnate da notizie truccate dai piani alti...ci sono altre 5 televisioni sul bancone del bar, Nicola ne conta 23, io 25, la mia mente nessuna. Alle pareti sono accatastati in maniera molto ordinata videogiochi di tutti i tipi per tutti i gusti, la maggior parte dei quali corredati di sedile per garantire una migliore alienazione, mi vien voglia di sedermi di sopra e iniziare a guidare tra asteroidi e navicelle spaziali, ma a noi interessa l'altra sala, il nostro "deposito virtuale". Sopra la porta d'ingresso si erge minuscola la scritta "Casinò", contornata da lucine lampeggianti in pieno stile Las Vegas, ma sarà che è mercoledì notte, sarà che siamo Cosenza, l'impressione è tutt'altra. Dentro 4 uomini sono ormai in preda delle loro amanti notturne, li masturbano efficacemente mentre loro si limitano a strusciare il pulsante PUSH, li fanno godere, li fanno eccitare più di quanto possano fare le loro mogli nei loro caldi letti che puzzano di sudore e cicche spente, ma al momento di venire le puttane spaziali si tolgono di mezzo e lasciano i loro clienti depredati a marcire un orgasmo che sa di sconfitta. Andrea si dirige verso la terza slot, con 50 euro in mano e l'intento di giocarsela:"Guagliù, chissa stasira paga". La slot si chiama "Champion Stargate" o qualcosa del genere, ma non c'è da meravigliarsi perchè la stanza è un tripudio di nomi astratti: Royal double, black slot, c'è anche la versione erotica, si chiama hot parade e ci gioca uno che non contento di far soffrire i suoi occhi nel continuo girare della sua macchinetta li butta anche sulla nostra. A destra in fondo c'è un uomo grasso e dietro di lui un ragazzo che scruta attento. "Cì, sta pagannu?" "E n'ha dati 100 euru", poco dopo pero si ricrede ed inizia a sfogarsi "Ngula a chi te muortu, puttana a mammata", mentre colpisce a pugni lo schermo della sua assassina; Andrea dopo qualche giro prende 30 euro ma incurante inizia a ributtarli dentro, Ugo è senza soldi, non ha potuto giocare e gli brucia, io sto morendo di caldo ed esco fuori. I lampioni di Viale Parco che ordinati in fila ognuno con la proprio luce sembrano la coda di un serpente, stasera illuminano il niente, non passa neanche una macchina, vado a pisciare nelle vicinanze e non trovo nessuna anima viva, neanche qualche tossico. Il tempo di rientrare e trovo Andrea con le tasche vuote, "guagliù pigliamu a via dà casa". Al bar del locale c'è un uomo della Nettezza Urbana, si alza saluta ed entra nel furgone pronto a raccogliere la merda del serpente.