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mercoledì 8 aprile 2009

seiquattrozeronove...3:32

le linee del telefono attraversavano i tralicci che poi salivano sui colli, prendevano le tangenziali, le strade dal mare, risalivano i monti dell'appennino e finalmente arrivavano da te. i miei sospiri nelle tue orecchie, le tue lacrime nella mia bocca, lontani dal trascorrere minuti insieme abbracciandosi o semplicemente guardandosi. cosi distanti da potersi toccare con un fiore e poi lasciar scorrere le parole..intervalli di ore in cui parlavamo..o tu o io..sillabe spezzate, consonanti mangiate dai denti o dai rimpianti...era così improbabile pensarti via ancora più lontana di quanto già fosti...è bastato un'attimo..dopo un'altro candido bacio elettrico...l'onda sbatte sulle rocce prima di accarezzare la riva...io ero proprio nell'attimo in cui l'onda si infrange...cade a terra con tutto il suo guscio...una scossa di immane dolore, poi iniziarono a passare i gabbiani nel vento...
le macerie mi s'accumulano addosso la polvere secca la gola fino a non poter respirare...ora se avessi braccia con cui scrivere ti spedirei lettere dal fronte..se avessi gambe con cui muovermi correrei da te..al riparo dalle mie paure...ma mi resta il ricordo prima che demoliscano anche quello.....