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sabato 30 maggio 2009

Filemone e Bauci (II parte)

era il viaggio. l'unico che poteva cambiarli e renderli capaci di loro stessi. Il viaggio. Ripartire da zero a condizioni zero per cavarsi l'un l'altro l'anima. Guardarsi nella lente d'ingrandimento, uscirne diversi carpirne diverse sfumature di quelle che non vedi neanche se ti specchi un'onda.
Vita randagia da inseguire su e giù per uno specchio d'Europa malcelato dal tempo, la libertà passa per i canali fluviali che attraversi a piedi nudi, cosi da sentire la durezza, gli spigoli ruvidi i tagli che ti fanno addosso i ciottoli e le pietre trasportate dalla corrente. era il viaggio. la prenotazione aveva stavolta seguito canoni diversi, un volo low cost per non gravare troppo sul fondo spesa, partenza alle 16e30. Check-in d'ordinanza a guardarsi e sempre scrutarsi in quegli occhi furenti di spine stracolmi di pensieri e parole poco chiare. era il viaggio. poi tutto sarebbe dovuto cambiare, a partire da loro stessi, o forse erano solo loro stessi quelli che in fondo dovevano cambiare? L'altoparlante stava gracchiando, la pizzetta del bar scivolò nel fazzoletto e poi nel cestino, una corsa contro il tempo per non perdere. L'ultima occasione.

giovedì 14 maggio 2009

Filemone e Bauci

....la nostra grande tradizione repubblicana non mi ha insegnato ancora quando si possa perdonare, la nostra grande fede nei tramonti della ragione non mi ha saputo rendere migliore in tante piccole cose..."......sospirava e inghiottiva senza sosta e continuava a ripeterlo, l'ombra se ne andava col tramonto e lei era ancora li, i tram tornavano ai capolinea e loro erano ancora li...lui occhi bassi lei sguardo dritto continuava a ripeterglielo...incessante deglutire di sillabe scarne e violente almeno ai suoi occhi, mancava il contatto diretto mancava lo sguardo mancava una pallottola in più nel petto...limitavano i gesti e le attenzioni quello che precisamente avevano fatto in tutti gli anni insieme...poi dagli orli della loro gioventù iniziarono a scorgere luci in lontananza, candelabri rossi anime grindanti rabbia e sudore scorrevano sotto i loro occhi..processione del pianto espiazione carnale di peccati mai commessi....erano insieme uniti da quest'ambra di bagliore rosso sospinta dalle fiaccole accese al ricordo...il ricordo parlava di morti, tanti morti...tutti insieme..dramma collettivo. macchiarsi di lacrime ancora più profonde del colore del mare...gente in parata...piangevano i cari scomparsi urlavano contro la guerra...e tutto succedeva con loro due attoniti bambini di fronte a una sorpresa...loro che erano loro due e nessun altro ad un tratto vedersi le spalle coperte da altri mille pianti....non rimanevano soli nel dolore...tutto questo li confortò...si presero allora per mano e iniziarono a camminare....

venerdì 8 maggio 2009

Desert Sessions

...le strade sono vuote al mattino...dietro sete di vento scompaiono e riappaiono i ricordi....lungo i bordi in viaggio su 4 sedili di pelle scura a destinazione da destinarsi solo un grido enorme e semplice...catartico e urlante...li accompagna nel viaggio...culi sfatti a poggiarsi sul sudario ed è tutto un ontheroad...grumi e sgrumi di nicotina in gole marce polmoni serrati chiami il deserto ti risponde il silenzio e tu che dici? inghiotti ancora il jimihendrix che ti da la radio? o vuoi iniziare a parlare di qualcosa che ti smuova? niente niente niente e niente di tutto questo sarebbe strano una notte svegliarsi e non trovare la luna....