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mercoledì 25 novembre 2009

Not

da cosa iniziano i parti?
i bambini africani hanno la pancia gonfia d'aria e le domestiche dell'est capelli di rame. saranno un accoltellamento proposto alle t-shir PopArt. Ma si inizia sempre un qualcosa dal punto zero, e nell'attraversamento ciclico ricordarsi di tutto e di tutti e di come in fondo siamo ingannevoli. Poi dirsi basta e ricominciare a menarla.

sabato 5 settembre 2009

Madonna Kamikaze


Ora brucia la carne
come l'urlo di una madre
stretto in preghiera.
Il caldo violenta i visi stanchi
dei pellegrini arabi
e le guglie delle moschee...
sotto il sole
splende la mia armatura...

giovedì 20 agosto 2009

Hotel Tirreno

....tua madre beve vino alle 3 in punto, tutti i giorni di tutte le settimane dell'anno intero, tuo padre invece non lo vedi mai, sembra un corpo estraneo. Quando eri piccolo ti divertivi a giocare nel prato, eri il re delle margherite, i pomeriggi erano sempre piu azzurri e tu crescevi. come l'edera tra sassi e macerie. ora c'avrai tipo 30 anni. con tuo figlio ti diverti ad andare a pesca e fare lunghe passeggiate sulla sabbia. a lui piacciono le orme che le onde catturano puntualmente. il mare è lo stesso da 25 anni, i lampioni stazionano sul lungomare dai tempi di spagna '82 ed ogni piccolo ricordo l'hai lasciato su quelle mattonelle. tra i campi vicino la ferrovia, il parchetto, la piazza delle fontane. qui hai conosciuto il tuo primo amore, qui hai dato il tuo primo bacio, qui hai riposato tutti i pomeriggi di tutte le settimane di tutti gli agosti, 25 anni a questa parte. le palme crescono ancora sulla piazza, i giornali porno aspettano che qualcuno li raccolga tra i rovi, tuo figlio prima o poi lo fara, è naturale. tua moglie invece l'hai rinchiusa in casa a far da mangiare, ha manine ungulate e come li cucina lei i pesci nessuna, dici tu. ha un vestito rosa a fiori che gli hai portato dalla tua vacanza aziendale ad atene, sembra proprio una di quelle donne greche mogli di pescatori grassi e barbuti. ti piace starla a guardare, ti ricorda tua madre che cantava battisti e sembrava potesse caderle tutto il mondo addosso che a lei non avrebbe dato fastidio. Lei però non canta, ascolta.......

martedì 7 luglio 2009

Quello Della Foto

copioincollo questo stupendo testo di giorgio canali, dall'ultimo album....per oggi è meglio di mille altre parole...

Ditemi qualcosa di più

Vorrei avere , per favore, notizie di me

Datemi un indizio in più

Qualcosa che mi aiuti a capire

Che fine ho fatto, che cosa mi è successo di nuovo,

Che cosa ho fatto, dove mi trovo

.. ..

Io non esisto, io sono il vuoto,

sono quello tagliato via nella foto

Io sono il margine, sono la sponda

Io sono quello che resta all’ombra

Io sono il mai, Io sono il senza

Io sono l’inesistenza

Io sono il bujo, non ci sono e non c’ero

Io sono la dissolvenza al nero

.. ..

Ditemi qualcosa di più

Qualcosa che mi aiuti a capire

Datemi un indizio in più

Vorrei sapere

Che fine ho fatto, che cosa mi è successo di nuovo,

Che cosa ho fatto, dove mi trovo

Chissà che faccia ho adesso

Che cosa mi è successo

.. ..

Io non esisto, io sono il vuoto,

sono quello tagliato via nella foto

Io sono il margine, sono la sponda

Io sono quello che resta all’ombra

Io sono il mai, Io sono il senza

Io sono l’inesistenza

Io sono il bujo, non ci sono e non c’ero

Io sono la dissolvenza al nero

.. ..

Io sono niente, sono il non vivo

Io sono il punto interrogativo

Sono lo zero, sono il cancellato

Io sono il bambino mai nato

Sono il mancante, sono l’assenza

Sono l’eroe della desistenza

Io sono il no, sono il disperso

Sono il filo interrotto del discorso

.. ..

Io sono il nulla, io sono il vuoto

sono quello che manca nella foto

io sono il forse, io sono il mai

io sono ciò che non ricorderai

io sono fumo, io sono aria

io sono il buco di memoria

io sono il non so il presente negato

io sono quello che non c’è mai stato

.. ..

io sono quello di cui non si chiede

io sono quello che non si vede

sono la fuga, il cammino perduto

io sono il disertore ignoto

sono il refuso, la latitanza

la distrazione, la dimenticanza

sono il dilemma, sono il non saprei

io sono quello che non c’è mai

.. ..

io sono il nulla, io sono il vuoto

io sono quello che non viene in foto.

sabato 20 giugno 2009

Filemone e Bauci (IV parte)

il Sole, i suoi raggi di prima mattina finalmente colorano il tuo viso, toni pastello si sostituiscono ai languidi colori che fino a ieri ci appartenevano. Ora non più. in scena la rappresentazione dell'amor carnale, catarsi dei sensi, dell'anima in pena. Guardarsi ancora intorno e vedere solo il tuo viso. il tuo corpo è una spiaggia infinita, partire dai piedi ed arrivare fin su i seni accarezzando lagune e canali, dopo aver pescato anfore su fondali marini, aver visto tramonti screziati, riempiti, venati di rosa. non avrei mai pensato bastasse cosi poco. invece...
L'odore di bagnato che la pioggia di ieri notte ci ha regalato ci accompagna, "io non ho speranza, io ho fede", la realtà che si paventa di fronte ai nostri occhi appare un volto deformato allo specchio, deturpato da mille rimpianti. migliaia di piccole vite ci passano davanti, nessuna particolare, ognuna uguale all'altra, comprimari d'un teatro senza attori, piccole comparse. L'aria si fa sempre più claustrofobica, mi guardi in cerca di risposte. non so cosa dirti...ragazza triste come me...

P.S.: grazie a Sara per l'ispirazione

sabato 6 giugno 2009

Filemone e Bauci (III parte)

Londra. Londra c'è nella testa e nelle mani, nei nei e nelle intenzioni. Londra è già domani. La balinese che cerca di venderti collane e braccialetti sacri, movenze silenziose e sotterfugi d'alta marea. Si cammina ancora per un'ora, richard ashcroft che nel video di bittersweet symphony urtava chiunque gli capitasse a tiro, incurante dei giudizi. "Metti che lei a un pianoforte poi non sa resistere" neache se stiamo in un club, in una taverna o in un pub. Al Cavern suonano i teddy boy, al Fabric i raver, alla Albert Hall la regina, a Wimbledon i tennisti. Calare di neon, Piccadilly è un circo di leoni. Il primo giorno scorre veloce come se non avessimo pensato ad altro che a rintanarci in questa stanza d'albergo a 2 stelle, tu smonti e affronti i bagagli, lasci che su quella disperazione congenita dipinta in volto si adombri un sorriso. Ridi, ti guardo e te ne accorgi, era necessaria la nebbia britannica per farci tornare sereni. Finalmente si riesce ad uscire, i viali ci sorridono, i camerieri anche, la mezza pinta che avevi ordinato ho dovuta finirla io. La gente intorno urla e sbraita per un gol mancato, sembra di essere tra la generazione x di trainspotting, il lerciume che si raccoglie stando ad ascoltare i litigi tra sbronzi, i black cabs i bus a2piani tutto ci percorre. Sulla strada verso casa raccolgo un fiore da donarti, la logorrèa ci addenta e iniziamo a sputarci addosso tutto quello che avevamo ancora nascosto. Dopo gli sputi è il tempo dei baci, torniamo nella nostra stanza. Fuori piove.

sabato 30 maggio 2009

Filemone e Bauci (II parte)

era il viaggio. l'unico che poteva cambiarli e renderli capaci di loro stessi. Il viaggio. Ripartire da zero a condizioni zero per cavarsi l'un l'altro l'anima. Guardarsi nella lente d'ingrandimento, uscirne diversi carpirne diverse sfumature di quelle che non vedi neanche se ti specchi un'onda.
Vita randagia da inseguire su e giù per uno specchio d'Europa malcelato dal tempo, la libertà passa per i canali fluviali che attraversi a piedi nudi, cosi da sentire la durezza, gli spigoli ruvidi i tagli che ti fanno addosso i ciottoli e le pietre trasportate dalla corrente. era il viaggio. la prenotazione aveva stavolta seguito canoni diversi, un volo low cost per non gravare troppo sul fondo spesa, partenza alle 16e30. Check-in d'ordinanza a guardarsi e sempre scrutarsi in quegli occhi furenti di spine stracolmi di pensieri e parole poco chiare. era il viaggio. poi tutto sarebbe dovuto cambiare, a partire da loro stessi, o forse erano solo loro stessi quelli che in fondo dovevano cambiare? L'altoparlante stava gracchiando, la pizzetta del bar scivolò nel fazzoletto e poi nel cestino, una corsa contro il tempo per non perdere. L'ultima occasione.

giovedì 14 maggio 2009

Filemone e Bauci

....la nostra grande tradizione repubblicana non mi ha insegnato ancora quando si possa perdonare, la nostra grande fede nei tramonti della ragione non mi ha saputo rendere migliore in tante piccole cose..."......sospirava e inghiottiva senza sosta e continuava a ripeterlo, l'ombra se ne andava col tramonto e lei era ancora li, i tram tornavano ai capolinea e loro erano ancora li...lui occhi bassi lei sguardo dritto continuava a ripeterglielo...incessante deglutire di sillabe scarne e violente almeno ai suoi occhi, mancava il contatto diretto mancava lo sguardo mancava una pallottola in più nel petto...limitavano i gesti e le attenzioni quello che precisamente avevano fatto in tutti gli anni insieme...poi dagli orli della loro gioventù iniziarono a scorgere luci in lontananza, candelabri rossi anime grindanti rabbia e sudore scorrevano sotto i loro occhi..processione del pianto espiazione carnale di peccati mai commessi....erano insieme uniti da quest'ambra di bagliore rosso sospinta dalle fiaccole accese al ricordo...il ricordo parlava di morti, tanti morti...tutti insieme..dramma collettivo. macchiarsi di lacrime ancora più profonde del colore del mare...gente in parata...piangevano i cari scomparsi urlavano contro la guerra...e tutto succedeva con loro due attoniti bambini di fronte a una sorpresa...loro che erano loro due e nessun altro ad un tratto vedersi le spalle coperte da altri mille pianti....non rimanevano soli nel dolore...tutto questo li confortò...si presero allora per mano e iniziarono a camminare....

venerdì 8 maggio 2009

Desert Sessions

...le strade sono vuote al mattino...dietro sete di vento scompaiono e riappaiono i ricordi....lungo i bordi in viaggio su 4 sedili di pelle scura a destinazione da destinarsi solo un grido enorme e semplice...catartico e urlante...li accompagna nel viaggio...culi sfatti a poggiarsi sul sudario ed è tutto un ontheroad...grumi e sgrumi di nicotina in gole marce polmoni serrati chiami il deserto ti risponde il silenzio e tu che dici? inghiotti ancora il jimihendrix che ti da la radio? o vuoi iniziare a parlare di qualcosa che ti smuova? niente niente niente e niente di tutto questo sarebbe strano una notte svegliarsi e non trovare la luna....

mercoledì 8 aprile 2009

seiquattrozeronove...3:32

le linee del telefono attraversavano i tralicci che poi salivano sui colli, prendevano le tangenziali, le strade dal mare, risalivano i monti dell'appennino e finalmente arrivavano da te. i miei sospiri nelle tue orecchie, le tue lacrime nella mia bocca, lontani dal trascorrere minuti insieme abbracciandosi o semplicemente guardandosi. cosi distanti da potersi toccare con un fiore e poi lasciar scorrere le parole..intervalli di ore in cui parlavamo..o tu o io..sillabe spezzate, consonanti mangiate dai denti o dai rimpianti...era così improbabile pensarti via ancora più lontana di quanto già fosti...è bastato un'attimo..dopo un'altro candido bacio elettrico...l'onda sbatte sulle rocce prima di accarezzare la riva...io ero proprio nell'attimo in cui l'onda si infrange...cade a terra con tutto il suo guscio...una scossa di immane dolore, poi iniziarono a passare i gabbiani nel vento...
le macerie mi s'accumulano addosso la polvere secca la gola fino a non poter respirare...ora se avessi braccia con cui scrivere ti spedirei lettere dal fronte..se avessi gambe con cui muovermi correrei da te..al riparo dalle mie paure...ma mi resta il ricordo prima che demoliscano anche quello.....

giovedì 19 marzo 2009

InFiera

E adesso che la citta s'alza noi che faremo? noi siamo in piedi gia da ore e la pioggia il vento il sole non ci spaventano. rassettare e riordinare tutto prima dell'arrivo di chi c'acquista. e intanto bagnarci sotto l'acqua delle fontane vrom clap burp ad affollare le parole che scambiamo preghiere a sudest canti liturgici di purificazione. camminano lente le persone detrattori di speranze mentre gli occhi rivolgon lo sguardo altrove lontano da qui lontano da queste bancarelle affollate da questi neon sempre accesi...e siamo tutti una catena d'occhi a guardare l'orizzonte. quelli di Yussuf sono tinti d'avorio quelli di Ibrahim dune di sabbia Maneta invece c'ha dentro i suoi disegni tinte pastello Marie cascate oceaniche quelli di Tong l'eterno vagare dei pianeti...come randagi c'è la colazione da consumare e poi ancora ore a vendere...arriva la sera..Shima la bambina degli indiani cammina sul ponte..i fiumi sono in transumanza..i suoi di occhi brillano ancora di luce riflessa i lampioni accendono la riva e il pattume che vi si adagia sopra..Shima fissa quelle onde e si lascia trasportare..i fiumi vanno in lontananza...Shima li accarezza..da lontano si sente la calca dei ragazzi in piazza a divertirsi....la luna si rispecchia e Shima la guarda...per ore...estasiata..poi torna alla sua tenda...i suoi petali fendono ora quella immensa catena d'occhi.....

martedì 10 marzo 2009

P.P.P.

"Oggi ti vestono la seta e l'amore oggi è Domenica domani si muore" sopra un ponte arido. su l'asfalto rovente di secoli percorsi di mezzi pesanti polvere gialla a far da confino. i guardarail sono balaustre l'autostrada inghiotte ancora lamiere contorte...verso sera tenebre donano aria nuova nel blu si dissolve la caloria del giorno nel blu si perdono le note di pianoforti scordati...adesso se lasci morire i rumori se lasci arginare i dolori puoi sentire le ossa sfracellarsi puoi sentire una nenia di cicale a far da contorno ad un corpo che muore nel giorno dei morti...."vengo da te e torno a te sentimento nato con la luce col caldo battezzato quando il vagito era gioia"....

giovedì 26 febbraio 2009

gli Altro Shiva Bakta i Sonic Youth

oddio che cazzo di paranoie sto freddo...porta malanni raffreddamenti e l'aria intanto vibra..la liberta di un virus l'anarchia della febbre sono come piccole molecole tese all'abbattimento dei centri temporanei del vigore...allora stare chiusi in casa è l'unica alternativa, fuori i gatti sulle finestre s'accapigliano i fusti degli alberi ringhiano e le lettere si scompligliano nelle cassette come se tutto sembrasse facile a loro una canzone da suonare sulla chitarra il latte da prender caldo e via, la tv urla qualcosa d'angusto l'odore d'un omicidio forse penso sia cosi allo splatter tg aprire una veranda online sul mondo per tenersi aggiornato controllar da buonamanuense l'e-mail la posta che t'hanno inviato questo non piace a una parte di me l'altra vorrebbe fottersene di tutto e mandar all'aria qualunque cosa una solitudine lasciva d'un disperato grida sarebbe forse pure giusto così..risuona la musica nella stanza..gli altro shiva bakta i sonic youth..aria di libertà un po almeno si respira sanamente...

giovedì 12 febbraio 2009

Neve sui cofani

il meteo oggi ha portato la neve metti che dentro la neve ci sia un mondo intero riusciresti a vederlo? o fermarsi ad osservarlo muoversi lenti su di lui attenti a non calpestarlo...metti una quercia lungo la strada a intossicarsi di smog e di grida vicino ad un prato verde di gioco metti che il sole al tramonto l'accarezzi coi raggi e risplenda la quercia e sorrida a quel sole...metti che i rami siano arterie di un cuore e che il cielo sia anima nostra...e quelle arterie con le braccia protese e quei lunghi cordoni ombelicali a tenerle strette alla terra riescano a raggiungere un cielo...stellato buio o splendente...in fondo che importa....l'importante è vederlo nascere e crescere quel cielo...metterlo in salvo da uno scomparire...

domenica 8 febbraio 2009

Fiammiferi

era questa l'ordinaria follia. quella di alzarsi la mattina fare colazione pisciare lavarsi uscire tornare riuscire ritornare mangiare..la macchinetta mangia i soldi che metti dentro e non lo sai non sai che che la macchinetta sei tu. tipo che esci in strada se ci esci a piedi poi è meglio e vedi osservi o guardi ovunque e nell'ovunque che risulta smisurato se ti bonificano il cervello miri e tante figurine si ergono avanti...peso altezza città data di nascita e residenza stato civile documenti favorire cranio da lobotomizzare scarica elettrolitica a 900 volt scarica diarretica di paura incontrollabile perchè irrisultabile perchè irriconoscibile perchè irrimediabile perchè....e poi guardarsi ancora intorno e accorgersi di farne parte e pure involontariamente ti dici di tutto perchè tutto ci circonda non io mi circondo non tu mi circondi ci circonda il tutto e il tutto è irrimediabilmente guasto da non usare con lo scarico rotto tipo un bagno da bar...tipo io sono una cellula maligna del tutto e allora provvederanno a scacciarmi a uccidermi pure..tipo l'essere è ma mi parchenonsia...l'essere fa non è...............

sabato 24 gennaio 2009

Manichini

è che il sabato lo stiamo ridipingendo di noia...da settimane ormai...nei locali a fumo ed alcool, sotto i manichini di dechirico, tra i divorziati rapiti dall'inconsistenza i loro occhi appiccicati sul televisore a guardare rotolare un pallone su e giù in un prato verde..... magari un po' perplessi sui treni fuori orario"....viaggi solitari e percorsi arroganti verso lotterie infernali sui divani letto sugli sgravi di pioggia del cielo sui menù a basso costo...è che la vernice la stiamo pian piano consumando...in attesa di rifornimenti..di sguardi baci carezze...self service ad 1 euro benzina costo meno fisso sale in prevendita sold out...parole anestetizzate e cutup di controsensi inutili...osservando una fauna selvaggia dentro un miniloft seduto su un divano ergonomico a doppia spalliera tavolino finto mogano falsi dechirico e billie holiday nei suoi sguardi severi e sensuali mi dice che ancora è presto per tirar le somme andare avanti per la mia strada sarebbe troppo controproducente è che devo allargare gli orizzonti aprire la mia nebbia a chiunque passi vicino le urla internate a livello cuore stomaco polmoni si mischiano a quelle esterne dei vicini "la malinconia è rivoluzionaria se il mondo intorno muore io come faccio a starci...scenari da quarto mondo interculturale circondano una sera come tante..almeno piove...qualche lacrima scenderà.....per forza

sabato 17 gennaio 2009

Khorakhanè

odio svegliarmi presto...odio le settimane stressanti...svegliarsi male è come porre un veto ai sogni lasciarli distruggere e disperdere perchè poi far correre una convivenza fa sempre male.......la nuova pubblicità rai sul canone ha un nonsochè di famelico e aberrante mi spaventa vedere robespierre che guarda i reality..."anche le foglie caddero sul cemento e da li non s'alzarono più manco un momento"....le tue parole sanno di sale misto a del miele...e per averle mi farei schiantare da un pullman in corsa tipo quelli che tutte le mattine mi passano accanto e noi ad evitarli facendo lo slalom sulla cortina del cemento..ora di qua ora di là urla e grida di gente inferocita nei mercati rionali...le bancarelle al neon sono le più sicure per quanto riguarda i prezzi di saldo hanno anche le cartoline di de gregori quelle col buco per allacciarle intorno al collo al posto del francobollo...e di questo passo troverò un senso a tutto a forza di pormi domande e spendere pensieri...tu mi dici che stai male ma non ti scoraggi anche se vederti giù m'abbassa le difese immunitarie...a forza di essere vento ti porterò del sole sulla testa per vederti raggiante....saper leggere il libro del mondo con parole cangianti e nessuna scrittura....

sabato 3 gennaio 2009

3 Gennaio

Il terminale degli autobus è pieno cielo stanco dalla pioggia sotto qualcuno tira i bagagli qualcun altro li ripone dentro chi saluta consonanti vocali e versi a dar libero sfogo alla loro passione in aria fuori dagli uffici informazioni le luci ancora a festa cosi come le gru sui grattacieli i graffiti di eterne amicizie sempre più scoloriti nei parcheggi a pagamento "scusi, per via pasolini?" "vada avanti giri a destra e poi a sinistra e alla fine della strada si butti nel vuoto senza urlare senza avere paura di farsi male"...............immigrati per i posti letto vagano con la speranza di vendere ombrelli e e accendini con la consapevolezza del loro affitto momentaneo di speranze....perchè queste sensazioni più profonde non le facciamo nostre? perchè non ci lasciamo a braccia aperte cadere? l'estasi del volo..oppure rimanere sempre coi piedi incatenati come fossimo in un inferno dantesco non ci migliorerà non fara divertire sarà solo un piacere temporaneo e vano....vanno adesso a rimorchiare qualche troia i guardiani del faro inconsapevoli del loro respiro...

venerdì 2 gennaio 2009

Benvenuto Emanuele