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venerdì 29 agosto 2008

Banderillas


Vaghiamo sulla statale coi sorrisi stampati sulle nostre bocche costantemente, non si potrebbe fare altro, mettendo dei lamellari sulle nostre teste così da evitare la pioggia...le sere prese male i contachilometri elettronici...quando anche le troie diventarono dottoresse e i libri furono aperti solo per poi rinchiuderli in qualche angolo sperduto di testa, le seghe mentali e quelle manuali i pensieri fecali e i casting stradali, i gelati scacciapensieri sciaquandomi la faccia con l'acqua del cesso e mangiando uva rubata inzuppata di verderame citotossico...la voglia di scappare....
quando l'isteria prese la gente e si cambiò l'aria ai rifugi antiatomici e idee come bunker e comodi pensieri su territori minati e le menti ondulanti i portaerei con trattini di confusione come siluri in ogni direzione quando la spazzatura da buttare i piatti da lavare il lavoro da finire la sigaretta da bruciare la bicicletta da riparare

venerdì 22 agosto 2008

Escobar

"Scrivere era trasgredire. risalire dal giù del mare. ("il mare. una cosa che bisognerà affrontare").
da qualche parte - e sapeva dove - c'erano conflitti in corso e periodiche catastrofi e il borghese - puntualissimo susseguirsi del buio e della luce. delle stagioni. degli amici.
malgrado tutto la stanza lo proteggeva dai lampi - dai pesanti scatti della ripetizione.
la sera lo colse che correggeva la parola "...SOLE"."
Dovremo rinunciare al sole che ci illumina ormai da tutta l'estate , i raggi ruggiscono sulle tempie e ci schiariscono i capelli, quando anche quest'estate sarà finita non avremo niente altro da dire se non lasciare i ricordi nel loro guscio, inscatolarli come l'aria degli airbag e stare attenti a non perderli per strada...il mare una cosa che bisognerà affrontare evitando di scappare, guardando passare i turisti settentrionali sulle nostre coste, lasciandoci sparare parole vuote e poco chiare, ci affligeremo a bere passeggiando tra i mercatini "made in Africa" del lungomare a comprare zampe d'elefante e ombrelli antizanzare, e acquistare dai cinesi orologi con l'acne e pile ecosostenibili osservando gli accorgimenti pratici dei più sensibili...mentre guardavamo le lampare scomparire oltre l'acqua che avevamo a disposizione per nuotare...ammirando i tramonti nuvolosi liberi da ostacoli superficiali dietro di noi gli alberghi ristrutturati male e le piazze da arginare, quando hanno costruito dei discopub sulla costa e li hanno abbandonati creando involontariamente dormitori per i tossici, credendo che la notte ad illuminarci ci avrebbe pensato il faro, quando gli ecomostri abbandonati ci hanno pedinati e guarda il mare dalla tua finestra affacciata su un impalcatura e dimmi che si prova a sporgersi per osservare volare i gabbiani, che le penne perse le userò per scrivere citazioni sulla sabbia dei castelli familiari, osservando i monolocali degli operai dei cantieri navali, gli oleandri ai bordi dell'autostrada, guardando le cover band suonare, sentendo la salsedine bruciare................

venerdì 15 agosto 2008

Flusso 15

Montiamo come ogni anno le tende facendo un casino irreparabile cercando aiuti mattinieri sui pichetti da sotterrare sui sacchi a pelo da farci prestare le nostre magliette bagnate di sudore che coprono la pelle protetta dalle lacrime degli alberi tagliati male il fuoco che non vuole spegnersi le luci rimovibili e ridere a dirotto vomitare e poi inciamparci di nuovo le fronti alte le 66 e le 33 e tutte le verità da ricordare dimenticate troppo presto. Suoniamo la voce alzando le linee melodiche e pezzi di ramo come plettri al posto degli amplificatori adorare le frasi sconesse e litigare per le bistecche aggiungere altri soldi e inventare lampade occasionali tutta la legna da trasportare sui pendii su cui puoi scivolare....abbassare le nostre difese immunitarie e perderci tra bere e mangiare i tappi dimenticati le bottiglie divorate le madonne intime e le fontane stitiche i barili trasportati e i coltelli partiti a nostra insaputa tra le toilette pubbliche i piatti rovinati anche senza averci mangiato le buste interminabili e il caos cronico i finti ubriachi e il sangue sgorgato i cerotti faidatè che danno fastidio accamparci 3 giorni prima per trattenere il respiro le canzoni popolari e popolari discussioni i jeans strappati e i tavoli da conservare agli altri i campi costruiti dal nulla e le partite a pallone e le nostre olimpiadi di pallavolo le birre per ogni occasione e i fuochi tornado sopra le panchine letto e gli scoiattoli sopra le nostre teste le albe assaggiate appena e la spazzatura raccolta male le sedie pericolose e le produzioni infinite di cazzate gli alberi decapitati e le barriere incontrastate i piedi sporchi e la puzza da primati i migliori amici e i nostri anni esasperati...........

lunedì 11 agosto 2008

Per Agosto

Credevo che le notti passassero tutte vergini, che i nostri desideri qualche giorno ci sarebbero caduti in testa come le stelle, a rincoglionirci ancora di più, a farci dimenare come matti, colpendo i nostri occhi rivolti verso il cielo....perderci tra discorsi senza nè capo nè coda, scoprire se in fondo le stelle sono tutte suicide, se si distruggono da sole, se vogliono ribellarsi alla luna e disperdersi nella via lattea... e guardiamo quelle più solitarie quelle più vagabonde, sognamo di costruire astronavi per cercare di rubarle alla vita, per arrivare nello spazio e buttarci di sotto e vedere l'effetto che fa, le notti che passano tra partite a carte e turiste francesi inarrivabili e durante la pubblicità facciamo finta di pensare per non dormire, mentre guardiamo col naso all'insù tutte le stelle invisibili esiliate dai lampioni e dai fari delle città...che si radunano sulle nostre teste

giovedì 7 agosto 2008

Air Terminal

"A tutti i passegeri l'imbarco è pronto" si accomodino pure nei check-in d'attesa, rovistando tra i bagagli inutili e decorativi tra queste quattro mura di aereoporto scolorite, tra questi televisori sintonizzati sempre sui canali di partenza e arrivo, tra questi mariti che aspettano, tra questi ragazzi che si lasciano all'ombra di archi di ferro carichi di pioggia, in una pioggia di lacrime a dare l'ultimo saluto prima di partenze senza ritorni programmati, attraverso di noi passano le nuvole grige serali, l'ultima volta nei parcheggi a pagamento, l'ultimo vento di giornata, gli ultimi ad uscire dalla land side senza i bagagli dispersi, le batterie dei cellulari scariche che non si pùo chiamare, gli ultimi voli persi, le prime domande agli steward, le occhiate maliziose alle hostess, i voli dei turisti sessuali in Polinesia, vediamo gli occhi dipinti dal tempo riprendere speranza dopo il decollo, vediamo la morte dopo il dirottamento, le inutili ore al bar a bere caffè, le futili pizze mangiate aspettando l'arrivo, gli sguardi d'intesa con chi aspetta lo stesso volo, le sensazioni prese e poi perse nel mare dei ricordi, non chiederemo mai se fa ritardo, non compreremo niente dai negozi di passaggio, non mangeremo patatine secche in corsia, ripuliamoci con le salviettine rinfrescanti dell'Alitalia, prendiamo i voli low cost RyanAir, prenotiamoli senza considerazione e dopo aver attraversato le nuvole scendiamo a rinfrescarci col tempo in qualche capitale europea...

lunedì 4 agosto 2008

L'autostrada

Camminiamo ad alta velocità su questa ammasso di catrame in mezzo ai campi coltivati d'una volta, che ormai oggi se va bene le verdure crescono rinvigorite dalla diossina, lucide metallizzate con un nuovo sapore da apprezzare. Andiamo a rincorrere questa notte col fiato in gola inseguiamola fino alla fine del buio e facciamola nostra, lasciamo guidarci dalle stelle e dalle luci accese dei negozi di centro città dei centri commerciali aperti anche di notte, dai riflessi continui delle luci dei parchi disabitati sulle periferie a densità elevata in qualunque stagione, perchè i soldi per la vacanza non ce li ha nessuno e tutti allora con le candele profumate antizanzare sul balcone a tenerle lontane, mentre si guarda la tv o si chiava provando a mettere al mondo altri disadattati, e i ragazzi del parco aggiungeranno altri nomi alla loro lista di fedeli e prepareranno altri funerali per chi se ne andrà risucchiato da una siringa riempita male o intossicato da qualche polvere nasale; osserviamo senza freni a destra e sinistra i cantieri abbandonati e i cumuli di sabbia ammassati in un angolo in attesa che si sblocchino i processi e la mafia riprenda i lavori, le gru illuminate che faticano a tenere i blocchi di cemento mentre l'autostrada pullula delle auto dei vacanzieri di ritorno dai weekend al mare, ognuna addobbata dalle sue decorazioni natalizie, e i tir autorizzati a camminare sfrecciano nelle nostre corsie di sorpasso a ricordarci che sono loro a comandare on the road, fiancheggiamo le villette a schiera insonorizzate dei quartieri residenziali provviste di prato inglese e cancello automatico, i neon a ripetizione banalizzano il nostro sfondo mobile e fanno da contorno ad altri condomini da 4 appartamenti a piano con annesso terrazzo 2x2, che fa tanto chic ma non possiamo starci in più di due; le corsie selettive intanto stanno per finire ma noi non ci siamo ancora stancati di guardare, e di guidare...

sabato 2 agosto 2008

Giardino d'estate

Le luci del terrazzo illuminano l'aperta campagna e la montagna che si staglia su di noi quasi a volerci osservare silenziosamente, emettendo flebili respiri ad ogni folata di vento, che poi il vento stasera non c'è ed allora le sue apnee trattenendo il fiato, ci fanno sentire ogni piccolo rumore, anche il lamento di quegli uccelli che di notte ancora cantano a volerci ricordare che noi siamo solo loro ospiti, e dobbiamo lasciarli in pace. Ma stasera l'alcool va giù a litri ad aumentare le nostre vertigini e i nostri discorsi a cazzo di cane, mischiando vodka e whiskey sentiamo salire e scendere, scendere e salire per le nostre gole un intero esercito intento a combattere nella nostra faringe epiche battaglie cercando di spegnere le nostre corde vocali, che cantano da più di tre ore accompagnate dalle mie dita sulla chitarra, che ormai sui polpastrelli per poco non iniziano a scorrere fiumi di sangue; sono le 3 e l'effetto dell'assenzio di pomeriggio non è ancora passato, e la nuca ribolle e gli occhi sono rossi, che menomale che non fumiamo altrimenti saremmo gia andati da un pezzo. Mangiamo dolci e patatine insieme senza curarcene, mentre inventiamo e raccontiamo storie su accordi blues e post-rock, ridendo come pazzi, scompisciandoci a terra e disturbando quelli che dormono che per poco non arrivano i carabinieri e dobbiamo anche litigare. Intanto arriva il vento, la montagna ritorna a respirare, noi andiamo a smaltire lasciando le armi sul posto pronte per un'altra battaglia...