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lunedì 29 dicembre 2008

Questa città non ci morirà tra le braccia

Sera d'inverno sera di nebbia...città desertica e tutt'intorno rumore..gli sfrizionanemti dei bolidi sulla statale...freddo rompi collo e cerchiamo riparo per caso nei centri commerciali..abbiamo scrutato le offerte fatto i dovuti conti del nostro patrimonio..abbiamo lasciato ammazzare il tempo...in attesa di qualcosa...andiamo a vedere le luci della centrale elettrica...che stasera suonano qui...e col biglietto in prevendita abbiamo pure risparmiato uneuro..nel suicidio dei minuti percorrere con calma le vie dei quartieri universitari dei monolocali degli asili nido e degli ospedali...le luci fioche sottonebbia neon scalfiti dai colpi bassi del tempo...timbri ultravioletti sulle nostre mani fredde...poi canali ci passa accanto e il suo viso scavato sembra una valle di ricordi...lui e vasco iniziano a martorizzare le chitarre e a bagnarci ricoprendoci di brividi...il coro collettivo s'espande e ci prendono a sportellate il cuore...poesie dagli anni zero......
tornare poi a casa senza neanche sapere come...abbiamo passato del tempo a fotografare insegne e luci che ci accompagnavano lungo la strada...i piani architettonici degli architetti nipponici..i graffiti sui muri...i bar con poca gente....ed in tutte queste visioni e parole......vedere scorrere il nostro fiume.....

venerdì 19 dicembre 2008

Waiting For Something

Intanto i ragazzini corrono contenti ad accoglier natale...lasciando da parte scuola e libri...in città inizia ad incresparsi lo smog e quel reticolo formato dagli spigoli dei palazzi diventa sempre più insopportabile....porche anime distratte, brutte e ammirevoli..ammirate da loro stesse dai loro regali dalle loro azioni dal loro modo di camminare di quanta personalità abbiano e di come siano vitali di come se la godano di come siano libere...quando la gabbia più grande è il loro cervello....e ci sono miliardi di gomme bucate sulla strada...i negozi adesso hanno vetrine listate a festa..ma se qualcuno dovesse lasciarle vuote festeggeranno? andranno a prender altri detergenti per lasciarsi acidificare il ventre? o resteranno li muti?.....sotto i monumenti d'arte cadon sempre proiettili buoni....sparati da bokke di fuoco...

Piangi Piangi

piangi piangi, che ti compero una lunga spada blu di plastica, un
frigorifero
Bosch in miniatura, un salvadanaio di terra cotta, un quaderno
con tredici righe, un'azione di Montecatini:
piangi piangi, che ti
compero
una piccola maschera antigas, un flacone di sciroppo ricostituente,
un robot, un catechismo con illustrazioni a colori, una carta geografica
con bandierine vittoriose:
piangi piangi, che ti compero un grosso
capidoglio
di gomma piuma, un albero di Natale, un pirata con una gamba
di legno, un coltello a serramanico, una bella scheggia di una bella
bomba a mano:
piangi piangi, che ti compero tanti francobolli
dell'Algeria francese, tanti succhi di frutta, tante teste di legno,
tante teste di moro, tante teste di morto:
oh ridi ridi, che ti compero
un fratellino: che così tu lo chiami per nome: che così tu lo chiami.....
(Edoardo Sanguineti)

venerdì 12 dicembre 2008

La Peggio Gioventù

arriveranno i raid arriveranno i raid nelle bocche dei più deboli dei più sensibili di quelli che ancora scappano di quelli che si nascondono di quelli che spariscono dei malati più mentali degli orfanotrofi stracolmi delle botte sotto i balconi dei botti di natale la grandine arriva a spararsi sui davanzali sui canali municipali sulle antenne tumorali senso di banalità retorica persistente produttori di vitaacazzo regali sparsi sotto gli alberi volantini distribuiti e rimanendo sempre incoruttibili rimarremo noi................

venerdì 5 dicembre 2008

Creep

quando quel giorno decisi di prender casa dentro te......e abbagliata mi guardavi miscredente......non mi credevi e soprattutto non mi prendevi mai sul serio..era il tuo difetto peggiore....oltre a quello di non prender mai sonno..nonostante la ninnananna che ci cantavano le auto in città....i sogni erano poi dei lampi a ciel sereno che ci colpivano nella più profonda fase r.e.m. e solo con quelli distoglievo l'attenzione...dai tuoi occhi flashosi......un solo sguardo mi atteriva e ti perdonavo tutto....lasciandoti a bocca aperta per la profonda lucidità con cui affrontavamo conversazioni semiserie sui nostri futuri....sui tuoi passati dolorosi........e poi bagni di lacrime bagni ininterrotti rincorrendoti in preda alle tue paure...ai tuoi sfoghi personalissimi...ai tuoi baci soffici

lunedì 24 novembre 2008

Playground

C'erano questi campetti dietro casa mia, cemento e reti sfatte, lampioni rotti e tutt'intorno erba, alberi, pietre e ancora altro cemento..........col passare del tempo e con l'aumentare del degrado erano diventati il rifugio ideale per i tossici della zona.........tra quell'erba alta iniziarono a far capolino siringhe, cotonfioc che si mischiavano ai preservativi...............................................
ricordo ancora quando una mattina trovai un cucchiaio poggiato lì per terra, la carta stagnola ancora avvolta dolcemente in un abbraccio caldo e magnetico...metallico ed anestetico...lo raccolsi...dentro l'eroina si stringeva su stessa quasi a formare una piccola piramide....umida e poco sabbiosa coi vetri infranti da una pioggia granitica coi legni saturi di etere di vita scarna di cani morti abbaiando alle saracinesche.........lo buttai per terra vicino ad una spada ancora piena.........ripassai il giorno dopo..........non c'era più................in quel nostro playground passavamo i pomeriggi a buttar calci ad un pallone e finita la partita girare tra quei resti di vita ci compiaceva.............ci compiaceva guardare i preservativi usati e anche i lacci emostatici avvitati tra di loro..............capitava che, soprattutto d'inverno quando iniziava a far buio presto, arrivassero delle auto.....rimanevano li anche dopo che c'è ne eravamo andati.....la nostra infanzia e i loro anni deceduti.....c'era un so che di poetico e struggente in quelle mattonelle sporche in quel ghiaccio che s'andava a formare quando nevicava in quei strani abitanti che di notte popolavano i nostri futuri pomeriggi, troppo azzurri e lunghi e per loro......adesso li hanno ristrutturati e con loro anche i campetti...........al posto delle mattonelle c'è un bel prato d'erba sintetica e nel campo da tennis non si giochera più con una rete strappata e con le crepe nel cemento.........ma col passare degli anni è scappata via da la anche la poesia.......che stava dentro una siringa riempita male............

venerdì 14 novembre 2008

Diaz

Luglio, improvviso si sente il sapore del sangue, qualcosa che picchia, picchia e non lascia in pace, un colpo alla testa e un calcio allo stomaco, hanno il suono tremendo di grida e di rabbia, hanno una stretta alla gola ed un boato più sordo che nelle teste di qualche poeta ubriaco, qualcuno che a terra già giaceva da un giorno, lo hanno ammazzato.........Luglio, ho paura e mi arrampico a te, sono arrivati a toglierci voce, a spaccarci la testa e a scavar la memoria..............non ci vuole molto a capire che niente è cambiato.........da una scuola ammacchiata.............da una scuola stuprata..........Luglio si è a terra a prendere fiato, si muore di odio e non certo di amore si muore di bombe e di colpi alle tempie...si piange si urla.................................................assolte le stragi più o meno di stato.....................

venerdì 7 novembre 2008

Altrove

Chissà che fine faranno tutti questi ricercatori precari, tutti questi universitari senza fissa stabilità senza sogni prolungati che manifestano con noi...........la precarietà mangia il corpo e se il mio futuro deve essere così inizierò a comprare dei lanciarazzi e degli scudi su ebay per proteggermi dagli infarti dei fondi di sostegno alla ricerca......dai limiti massimi applicati alle mie conquiste...italian violence italian civilisation.....o i biglietti di un treno da quattro soldi da prendere di notte l'amore dei tempi morti rabbia e voglia di stabilità conquistami un cielo coperto di cellophane riempi la valigia e disfai le nostre certezze chiudi i conti correnti i poteri forti dei disoccupati un'impresa dei lavoratori in nero licenziando gli stranieri i call center da fare esplodere e la direzione prossima dov'è che siam rimasti a terra nutless tutta questa clandestinità dov'è iniziata disabituàti agli appartamenti solitari al suono della sveglia presto che viveva con noi attraverso le strade a raccogliere pioggia putativa affanculo tutta questa serietà allora vai prendi il treno vai che se non te ne vai tanto te ne andrai..................dove passano i nostri treni direttissimi altrove...........

mercoledì 29 ottobre 2008

Contromano

il mondo contromano e il vento spira sui tetti delle gelaterie sconsacrate l'aria della campagna avvolge raggomitolandosi piano e poi lascia l'ultima boccata d'aria prima dell'ultimo respiro morale mortale le code interminabili negli uffici postali a gareggiare su chi pagherà per primo chi vorrà esorcizzare il suo conto una fretta mai vista il cielo bianco latte o rossofuoco da il risveglio agli operai stanchi già prima di iniziare a massacrarsi con un incubo di 8 ore pronti ai patiboli scontano la loro pena la loro vita i loro soldi sudati........dentro un'altra manifestazione a gridare cantare ballare il calore avvolgente e stancante del sole in un perpetuo gonfiarsi di raggi sento fischi e sorrisi................................
io rifletto il mio punto di fuga la mia prospettiva perchè questo è il tempo il futuro della mia vita

mercoledì 22 ottobre 2008

Vibrazioni d'ottobre

Sono le 5. e anche il cielo me lo dice sui risvolti di giornate sempre più buie e cupe
ormai tutti in casa con l'autunno aspettando sospiri d'inverno o assaporandoli sui caffè bollenti.nei tramtram dei bar aperti 24 ore al giorno ......un vortice di bassa pressione a palla nello stereo pensando già alla mattina dopo. a scuola a come saltare l'interrogazione a come riuscire a svegliarmi a come sprecare del tempo a come pisciarci dalle risate a come sarà buio anche di mattina tra poco che i termosifoni torneranno a tossire e le influenze a colpirci gli occhi rossi stantii dalle allergie.....ristruttereremo i water sporchi e le porte con le lavagne ammacchiate dalle mie cazzate mattiniere le elezioni tardive e le assemblee dove tutti mostran qualcosa chi gli occhiali e le scarpe nuove e le polo e le felpe e i jeans e i bracciali e le collane e gli orecchini e le spillette e i look da alternativo dei miei coglioni e quelli da playboy e da tamarro e da les anarchistes e.........
e fuori c'è aria di rivolta...........

lunedì 22 settembre 2008

Marketplace

I cani abbaiano fuori dal supermercato tra la spazzatura e i cartelloni dei netturbini in sciopero rimanendo sul marciapiede bagnato dagli umori e dai sudori dei giorni di pioggia dal sapore delle puttane di notte i fiori di carne stanno per appassire...i cani abbaiano nelle nostre teste.....

domenica 14 settembre 2008

Stanze Vuote

I battiti unodue unodue la pioggia sui vestiti lacrime dal cielo sugli occhi e tutt'intorno a contemplare il riposo...le foglie ingiallite i frutti caduti e la legna bagnata i prati di varichina e le distese di gocce sui paraurti e sui tetti i gatti criminali e la luna con l'alzheimer ovunque sei ci sei senza sentirti fragile aspettando che il buio venga a coprire la nebbia e le nuvole messe in aspettativa dai cani che abbaiano lontano nelle praterie e tra le reti dei canili abbandonati tra i monti imbiancati e le folate di risposte nei ristoranti le sale fumatori con la coda mettersi in fila prego e aspettare il proprio turno di gemiti e sgozzarsi con le parole a insultarsi tra le madonne e prendere a bastonate le persiane abbassate le canzoni antistress i suicidi in casa e i colpi di pistola inghiottiti dal fango gli stridi delle porte e le stanze vuote nei gelidi sospiri delle pareti bianche tutt'intorno solo polvere e perdite d'energia a vista d'occhio gli aiuti umanitari in uganda dagli aerei dei guerriglieri turchi l'eco di risposte.....

Autostop

"A me piacciono troppe cose e mi ritrovo sempre confuso e impegolato a correre da una stella cadente all'altra finché non precipito. Questa è la notte e quel che ti combina. Non avevo niente da offrire a nessuno eccetto la mia stessa confusione........"
col pollice alzato a tenere accese le nostre speranze che a poco a poco si spengono con i lampioni dei tetti delle case, quelli dei parchi comunali e quelli stradali i nostri reticoli interni e le macchine create per investirci quelle che hanno i fanali accesi per evitarci i conoscenti pronti a lasciarci bestemmiare contro i loro cofani e le indicazioni stradali a chi si è perso....spunta la luna dal monte e illumina la via delle fontane gratutite dove possiamo bere a dismisura...rotolandoci nell'erba a camminare tra le vie del centro a salutare chi ti chiama e litigare per niente..........intanto apriamo gli sportelli ed entriamo in questa casa temporanea...

sabato 6 settembre 2008

Come Back September

Ma questa terra, 'sta brutta terra di merda, arida come il marocco secco, bauxitica come il libano abbioccante...stronza terra se solo piovesse...quando piove un pò diventa nera e cretosa come il pakistano che amo... generosa come l'afghano che ancora ricordo, pero porcoddio va bbene, e davvero questa terra è la mia terra
.....Come back September con la pioggia che arriva, con le nostre discussioni bagnate i deserti in technicolor e i mari di ricordi e le mattine prese di petto pranzando alle sette con carne ruspante, scoprendo le nostre vetrine interiori e i nostri sogni bloccati al casello le lune storte e le tue preghiere come rime le lotte intestinali quelle manuali e chi ha torto o ragione chi ha vinto chi ha perso chi si sente diverso le notti in bianco la paura delle scoperte le voci da campana le crisi ormonali e le troppe mestruazioni ritorno di montagna dopo 16 km di passi svelti i nostri occhi di criptonite con i lavavetri le sere a sbranarsi e a cantare le corde spezzate e la merda di vacca le case pericolanti e i fiumi imbevuti di fango non entrare che ti crolla addosso le poche sigarette chi fuma chi lotta l'alito tremendo i rifiuti senza netturbini e la neve proraso le vignette dal mare i castelli di sabbia crollati e gli incendi aspirati il caffe sniffato e l'umidità mangiatesta di quando ci rubavamo le parole e di come giocavamo a carte e le indigestioni d'acqua le cerette controvoglia e i miei scherzi di "merda".........................
chi ha torto o ragione chi ha vinto chi ha perso chi si sente diverso

venerdì 29 agosto 2008

Banderillas


Vaghiamo sulla statale coi sorrisi stampati sulle nostre bocche costantemente, non si potrebbe fare altro, mettendo dei lamellari sulle nostre teste così da evitare la pioggia...le sere prese male i contachilometri elettronici...quando anche le troie diventarono dottoresse e i libri furono aperti solo per poi rinchiuderli in qualche angolo sperduto di testa, le seghe mentali e quelle manuali i pensieri fecali e i casting stradali, i gelati scacciapensieri sciaquandomi la faccia con l'acqua del cesso e mangiando uva rubata inzuppata di verderame citotossico...la voglia di scappare....
quando l'isteria prese la gente e si cambiò l'aria ai rifugi antiatomici e idee come bunker e comodi pensieri su territori minati e le menti ondulanti i portaerei con trattini di confusione come siluri in ogni direzione quando la spazzatura da buttare i piatti da lavare il lavoro da finire la sigaretta da bruciare la bicicletta da riparare

venerdì 22 agosto 2008

Escobar

"Scrivere era trasgredire. risalire dal giù del mare. ("il mare. una cosa che bisognerà affrontare").
da qualche parte - e sapeva dove - c'erano conflitti in corso e periodiche catastrofi e il borghese - puntualissimo susseguirsi del buio e della luce. delle stagioni. degli amici.
malgrado tutto la stanza lo proteggeva dai lampi - dai pesanti scatti della ripetizione.
la sera lo colse che correggeva la parola "...SOLE"."
Dovremo rinunciare al sole che ci illumina ormai da tutta l'estate , i raggi ruggiscono sulle tempie e ci schiariscono i capelli, quando anche quest'estate sarà finita non avremo niente altro da dire se non lasciare i ricordi nel loro guscio, inscatolarli come l'aria degli airbag e stare attenti a non perderli per strada...il mare una cosa che bisognerà affrontare evitando di scappare, guardando passare i turisti settentrionali sulle nostre coste, lasciandoci sparare parole vuote e poco chiare, ci affligeremo a bere passeggiando tra i mercatini "made in Africa" del lungomare a comprare zampe d'elefante e ombrelli antizanzare, e acquistare dai cinesi orologi con l'acne e pile ecosostenibili osservando gli accorgimenti pratici dei più sensibili...mentre guardavamo le lampare scomparire oltre l'acqua che avevamo a disposizione per nuotare...ammirando i tramonti nuvolosi liberi da ostacoli superficiali dietro di noi gli alberghi ristrutturati male e le piazze da arginare, quando hanno costruito dei discopub sulla costa e li hanno abbandonati creando involontariamente dormitori per i tossici, credendo che la notte ad illuminarci ci avrebbe pensato il faro, quando gli ecomostri abbandonati ci hanno pedinati e guarda il mare dalla tua finestra affacciata su un impalcatura e dimmi che si prova a sporgersi per osservare volare i gabbiani, che le penne perse le userò per scrivere citazioni sulla sabbia dei castelli familiari, osservando i monolocali degli operai dei cantieri navali, gli oleandri ai bordi dell'autostrada, guardando le cover band suonare, sentendo la salsedine bruciare................

venerdì 15 agosto 2008

Flusso 15

Montiamo come ogni anno le tende facendo un casino irreparabile cercando aiuti mattinieri sui pichetti da sotterrare sui sacchi a pelo da farci prestare le nostre magliette bagnate di sudore che coprono la pelle protetta dalle lacrime degli alberi tagliati male il fuoco che non vuole spegnersi le luci rimovibili e ridere a dirotto vomitare e poi inciamparci di nuovo le fronti alte le 66 e le 33 e tutte le verità da ricordare dimenticate troppo presto. Suoniamo la voce alzando le linee melodiche e pezzi di ramo come plettri al posto degli amplificatori adorare le frasi sconesse e litigare per le bistecche aggiungere altri soldi e inventare lampade occasionali tutta la legna da trasportare sui pendii su cui puoi scivolare....abbassare le nostre difese immunitarie e perderci tra bere e mangiare i tappi dimenticati le bottiglie divorate le madonne intime e le fontane stitiche i barili trasportati e i coltelli partiti a nostra insaputa tra le toilette pubbliche i piatti rovinati anche senza averci mangiato le buste interminabili e il caos cronico i finti ubriachi e il sangue sgorgato i cerotti faidatè che danno fastidio accamparci 3 giorni prima per trattenere il respiro le canzoni popolari e popolari discussioni i jeans strappati e i tavoli da conservare agli altri i campi costruiti dal nulla e le partite a pallone e le nostre olimpiadi di pallavolo le birre per ogni occasione e i fuochi tornado sopra le panchine letto e gli scoiattoli sopra le nostre teste le albe assaggiate appena e la spazzatura raccolta male le sedie pericolose e le produzioni infinite di cazzate gli alberi decapitati e le barriere incontrastate i piedi sporchi e la puzza da primati i migliori amici e i nostri anni esasperati...........

lunedì 11 agosto 2008

Per Agosto

Credevo che le notti passassero tutte vergini, che i nostri desideri qualche giorno ci sarebbero caduti in testa come le stelle, a rincoglionirci ancora di più, a farci dimenare come matti, colpendo i nostri occhi rivolti verso il cielo....perderci tra discorsi senza nè capo nè coda, scoprire se in fondo le stelle sono tutte suicide, se si distruggono da sole, se vogliono ribellarsi alla luna e disperdersi nella via lattea... e guardiamo quelle più solitarie quelle più vagabonde, sognamo di costruire astronavi per cercare di rubarle alla vita, per arrivare nello spazio e buttarci di sotto e vedere l'effetto che fa, le notti che passano tra partite a carte e turiste francesi inarrivabili e durante la pubblicità facciamo finta di pensare per non dormire, mentre guardiamo col naso all'insù tutte le stelle invisibili esiliate dai lampioni e dai fari delle città...che si radunano sulle nostre teste

giovedì 7 agosto 2008

Air Terminal

"A tutti i passegeri l'imbarco è pronto" si accomodino pure nei check-in d'attesa, rovistando tra i bagagli inutili e decorativi tra queste quattro mura di aereoporto scolorite, tra questi televisori sintonizzati sempre sui canali di partenza e arrivo, tra questi mariti che aspettano, tra questi ragazzi che si lasciano all'ombra di archi di ferro carichi di pioggia, in una pioggia di lacrime a dare l'ultimo saluto prima di partenze senza ritorni programmati, attraverso di noi passano le nuvole grige serali, l'ultima volta nei parcheggi a pagamento, l'ultimo vento di giornata, gli ultimi ad uscire dalla land side senza i bagagli dispersi, le batterie dei cellulari scariche che non si pùo chiamare, gli ultimi voli persi, le prime domande agli steward, le occhiate maliziose alle hostess, i voli dei turisti sessuali in Polinesia, vediamo gli occhi dipinti dal tempo riprendere speranza dopo il decollo, vediamo la morte dopo il dirottamento, le inutili ore al bar a bere caffè, le futili pizze mangiate aspettando l'arrivo, gli sguardi d'intesa con chi aspetta lo stesso volo, le sensazioni prese e poi perse nel mare dei ricordi, non chiederemo mai se fa ritardo, non compreremo niente dai negozi di passaggio, non mangeremo patatine secche in corsia, ripuliamoci con le salviettine rinfrescanti dell'Alitalia, prendiamo i voli low cost RyanAir, prenotiamoli senza considerazione e dopo aver attraversato le nuvole scendiamo a rinfrescarci col tempo in qualche capitale europea...

lunedì 4 agosto 2008

L'autostrada

Camminiamo ad alta velocità su questa ammasso di catrame in mezzo ai campi coltivati d'una volta, che ormai oggi se va bene le verdure crescono rinvigorite dalla diossina, lucide metallizzate con un nuovo sapore da apprezzare. Andiamo a rincorrere questa notte col fiato in gola inseguiamola fino alla fine del buio e facciamola nostra, lasciamo guidarci dalle stelle e dalle luci accese dei negozi di centro città dei centri commerciali aperti anche di notte, dai riflessi continui delle luci dei parchi disabitati sulle periferie a densità elevata in qualunque stagione, perchè i soldi per la vacanza non ce li ha nessuno e tutti allora con le candele profumate antizanzare sul balcone a tenerle lontane, mentre si guarda la tv o si chiava provando a mettere al mondo altri disadattati, e i ragazzi del parco aggiungeranno altri nomi alla loro lista di fedeli e prepareranno altri funerali per chi se ne andrà risucchiato da una siringa riempita male o intossicato da qualche polvere nasale; osserviamo senza freni a destra e sinistra i cantieri abbandonati e i cumuli di sabbia ammassati in un angolo in attesa che si sblocchino i processi e la mafia riprenda i lavori, le gru illuminate che faticano a tenere i blocchi di cemento mentre l'autostrada pullula delle auto dei vacanzieri di ritorno dai weekend al mare, ognuna addobbata dalle sue decorazioni natalizie, e i tir autorizzati a camminare sfrecciano nelle nostre corsie di sorpasso a ricordarci che sono loro a comandare on the road, fiancheggiamo le villette a schiera insonorizzate dei quartieri residenziali provviste di prato inglese e cancello automatico, i neon a ripetizione banalizzano il nostro sfondo mobile e fanno da contorno ad altri condomini da 4 appartamenti a piano con annesso terrazzo 2x2, che fa tanto chic ma non possiamo starci in più di due; le corsie selettive intanto stanno per finire ma noi non ci siamo ancora stancati di guardare, e di guidare...

sabato 2 agosto 2008

Giardino d'estate

Le luci del terrazzo illuminano l'aperta campagna e la montagna che si staglia su di noi quasi a volerci osservare silenziosamente, emettendo flebili respiri ad ogni folata di vento, che poi il vento stasera non c'è ed allora le sue apnee trattenendo il fiato, ci fanno sentire ogni piccolo rumore, anche il lamento di quegli uccelli che di notte ancora cantano a volerci ricordare che noi siamo solo loro ospiti, e dobbiamo lasciarli in pace. Ma stasera l'alcool va giù a litri ad aumentare le nostre vertigini e i nostri discorsi a cazzo di cane, mischiando vodka e whiskey sentiamo salire e scendere, scendere e salire per le nostre gole un intero esercito intento a combattere nella nostra faringe epiche battaglie cercando di spegnere le nostre corde vocali, che cantano da più di tre ore accompagnate dalle mie dita sulla chitarra, che ormai sui polpastrelli per poco non iniziano a scorrere fiumi di sangue; sono le 3 e l'effetto dell'assenzio di pomeriggio non è ancora passato, e la nuca ribolle e gli occhi sono rossi, che menomale che non fumiamo altrimenti saremmo gia andati da un pezzo. Mangiamo dolci e patatine insieme senza curarcene, mentre inventiamo e raccontiamo storie su accordi blues e post-rock, ridendo come pazzi, scompisciandoci a terra e disturbando quelli che dormono che per poco non arrivano i carabinieri e dobbiamo anche litigare. Intanto arriva il vento, la montagna ritorna a respirare, noi andiamo a smaltire lasciando le armi sul posto pronte per un'altra battaglia...

domenica 27 luglio 2008

Guardando i treni alla stazione

"Scegliete la vita. Scegliete un lavoro. Scegliete una carriera. Scegliete una famiglia. Scegliete un cazzo di televisore gigante. Scegliete lavatrici, automobili, lettori cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita. Scegliete un mutuo ad interessi fissi, scegliete una prima casa. Scegliete gli amici. Scegliete una moda casual e le valigie in tinta.
Scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritela con una stoffa del cazzo. Scegliete il fai-da-te e di chiedervi chi cazzo siete la domenica mattina. Scegliete di sedervi su un divano, a spappolarvi il cervello, e a distruggervi lo spirito davanti a un telequiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. E alla fine scegliete di marcire. Di tirare le cuoia in un ospizio schifoso, ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi.
Scegliete il futuro. Scegliete la vita. Ma perche dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita. Ho scelto qualcos'altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni..."
Guardando i treni alla stazione accumuliamo i numeri delle carrozze e dei vagoni letto, dei punti ristoro e dei controllori che stanno seduti e non fanno un cazzo per metà del giorno e per l'altra metà passano di vagone a vagone a distribuire con sadismo le loro multe salate a precari e a studenti, a signore anziane e a metalmeccanici, bruciando in ognuno di loro le aspettative su una giornata decente, frenetici di accumulare ricevute su ricevute per poi vedersi promossi a riempitivi per sedie in un qualsiasi ufficio direzionale. Di notte ,quando tutti dormono, all'hotel stazione trovi tutti i posti letto occupati, c'è l'angolo dei barboni coi quotidiani come cuscini, ci sono gli anarchici con gli occhi bassi quasi a pregare mentre il vento accarezza i loro cani e ruba melodie ai loro flauti; in fondo ci sono i tossici con la loro solitudine, qualcuno ogni tanto si alza e piscia sulle rotaie, lascia scorrere in totale libertà i suoi rimedi contro il dolore e l'infelicità...

venerdì 25 luglio 2008

Notti

Notti d'estate, notti a ciel sereno con le stelle a far da sole, tanti soli che illuminano le nostre strade sconnesse e senza luci dove se ti capita puoi incontrare gli spiriti dei morti di campagna, bruciati e resuscitati secondo la tradizione. Sere che poi diventano notti a star seduto e ad osservare la poca gente per le strade, che ormai tutti sono al mare o non escono perchè c'è un film in tv, ognuno intento a leccare il proprio gelato, facendo attenzione che non si squagli e cadendo rovini i vestiti nuovi d'alta moda pronti alle sfilate sulle nostre passerelle personali, con le signore che sembrano sapere dei nostri commenti e puntualmente si ripresentano ogni sera sfoggiando vestitini che gli mettano in risalto seni e culi, mentre conversano meschinamente di questo e di quello passegiando e accomodandosi nei loro salotti a cielo aperto che hanno al posto delle poltrone sedie di plastica arrugginite, e noi a spensierare sulle loro doti extraconiugali da puttane; notti solitarie e vagabonde a scodinzolare di qua e di là, divagando sul perchè dai 15 a 30 anni le donne sembrano vipere affette da cannibalismo da portarti via il sangue, e poi magari scoppia un temporale e ci ripariamo sotto i cornicioni ad aspettare che passi, continuando a dar sfogo alle nostre filosofiche parole senza interruzione, senza lasciarle abortire nelle nostre teste dal troppo pensiero, dicendo senza freni tutto quello che vogliamo mentre il puzzo di chi sta fumando ci entra nel naso e ci scompiglia i bronchi; notti a girare in macchina di Cristian alla ricerca del giusto equilibrio mentale ascoltando Celentano e De Andrè e ridendo a qualsiasi frase sconnessa che pronunciamo "trrrrrr prisencolinensinainciusol olrait", ad inventarci storie abbassando i finestrini per respirare meglio l'odore campestre che ci circonda semprè più inquinato dalla puzza del camion della spazzatura; notti in trasferta per vedere qualche concerto che "ragà, stasera niente pogo che c'ho il mal di testa" che poi neanche lo trovi e ti devi consolare con un cornetto caldo, notti a progettare futuri sempre più vicini e ad illuderci di riuscire a trasformare questa città in un altra cazzo di città...."e intanto il tempo se ne va tra i sogni e le preoccupazioni"

domenica 20 luglio 2008

Reset The Girls

Torremezzo, Paola, Fuscaldo, Guardia, Cetraro, Cittadella, Sangineto, Belvedere, Diamante ed altri e altri ancora, paesi che d'inverno sembrano cani bastonati in cerca della loro dose quotidiana di mazzate e che in estate si trasformano in mete sorridenti per famiglie di impiegati ed avvocati, di medici e di carabinieri, e dei loro figli così bravi e responsabili da lasciargli sfracellare notti intere. E la statale ha sempre più fiori sui guardarail davanti a marmi freschi addobati da foto che sembrano segnaletiche, e il Tirreno ormai ha preso il colore della melma e ci è rimasto da guardare solo il cielo prima che si scolorisca anche quello, che l'ignoranza è dovunque vi siano centri estetici vicini e i depuratori tra poco inghiottiranno anche noi per lasciarci annegare in mare perchè gli abbiamo rotto i coglioni. Nelle notti marine le stelle scendono sui lungomari ad illuminare ragazzine vogliose di scoprire come sono i primi rapporti anali, disposte anche con un vento da 100 nodi a mostrare i loro piccoli seni e i loro fianchi abbronzati che "alle 2 del pomeriggio andiamo a prendere il sole in topless così attiriamo qualcuno". E anche le madri non si tirano indietro: "Mio marito non viene perchè non gli hanno dato le ferie" "E allora le offro io qualcosa, se permette", discorsi di manager divorziati che da bravi giardinieri evitano che si secchino i fiori più rigogliosi, preludio a sbattimenti notturni sui tavoli delle case subaffittate, mentre i pargoli scoprono come brucia la polvere nel naso. Le discoteche gia dalle 11 iniziano a essere popolate dalle galline del sabato sera, ognuna col proprio fido accompagnatore tenuto a guinzaglio "Ca si mi tocchi a guagliuna mia ti rumpu l'ossa", le ragazze libere cercano invece di accalappiare i cuccioli rimasti senza padrone, e i canili hanno nomi sempre più strani, rivadiva, jungle, fortaleza e per chi ha bisogno di altri tipi d'animali c'è anche la vecchia fattoria. Strusciarsi per essere qualcuno, che poi "tu sei troppo piccolo e io voglio un ragazzo maturo", possibilmente con il portafoglio pieno ed un cazzo d'almeno 20cm, "che quest'estate voglio provare nuove esperienze". Intanto arriva l'ora di uscire e "aspetta che non trovo il gel e la cintura nuova D&G", che i supermercati han finito le scorte di brillantina e di assorbenti, "che mi sono venute proprio oggi che dovevo andare con quello dell'altra sera, conosciuto mentre bevevamo un drink", e i parchi spagnoli son sempre affollati di sera. Io e te tre metri sotto terra. Poi arriva il 30 ed'è tempo di falo che però "ormai non si fanno più meglio la festa di fine estate in disco" e la sabbia piange i vecchi carboni ardenti d'una volta che rimanevano sulle spiagge fino a quando non arrivavano insieme all'autunno col passaggio dei delfini le onde d'almeno 5 metri; "ma il biglietto per entrare ce l'hai?O dobbiamo pure stasera riempire le nostre bocche". Poi si torna in città e ai mariti "tutto a posto, meglio che non sei venuto, chè faceva un caldo mortale", ed alle amiche "che mi sono fatta uno più giovane e anche mia figlia si è liberata, ma tanto lei vede uomini e donne e queste cose le sa e dopo ricordatemi che dobbiamo andare insieme a messa, per liberarci dai peccati"
Amen

giovedì 17 luglio 2008

Slot

1:30, dopo alcune ore di facce sorridenti, turpiloqui inutili e denti in continua masticazione, decidiamo di andare a sfidare la fortuna in città. I nostri alberi della cuccagna hanno però al posto dei rami e delle foglie pulsanti fluorescenti e piccoli oggetti in continua rotazione. Accostiamo in zona rimozione, incuranti dell'auto della ronda di vigilanza lì vicino. Cosenza nelle notti d'estate ha un aria molto rilassata, sembra si stia allacciando il laccio emostatico per iniziare a volare negli abissi fra i palpiti, per iniziare a piangere i suoi abitanti notturni finiti a sfracellarsi le ossa sulle spiagge della costa tirrena. Il locale si chiama "Baraonda", e dall'insegna ha un aspetto da balera estiva, di quelle dove i vecchi scapoli cercano, mostrando passi e movimenti ballerini, di portarsi a casa qualche onesta 50/60enne per guadagnarsi la giornata a suon di sveltine.
Appena entrati però vengo subito screditato e l'aspetto interno si rivela totalmente differente da quello di sala da ballo....mi sembra di essere catapultato nel ventre dello Sputnik o di qualche Shuttle in partenza per Marte; 10,18,20 televisioni sintonizzate su Canale 5 a trasmettere pubblicità subliminali accompagnate da notizie truccate dai piani alti...ci sono altre 5 televisioni sul bancone del bar, Nicola ne conta 23, io 25, la mia mente nessuna. Alle pareti sono accatastati in maniera molto ordinata videogiochi di tutti i tipi per tutti i gusti, la maggior parte dei quali corredati di sedile per garantire una migliore alienazione, mi vien voglia di sedermi di sopra e iniziare a guidare tra asteroidi e navicelle spaziali, ma a noi interessa l'altra sala, il nostro "deposito virtuale". Sopra la porta d'ingresso si erge minuscola la scritta "Casinò", contornata da lucine lampeggianti in pieno stile Las Vegas, ma sarà che è mercoledì notte, sarà che siamo Cosenza, l'impressione è tutt'altra. Dentro 4 uomini sono ormai in preda delle loro amanti notturne, li masturbano efficacemente mentre loro si limitano a strusciare il pulsante PUSH, li fanno godere, li fanno eccitare più di quanto possano fare le loro mogli nei loro caldi letti che puzzano di sudore e cicche spente, ma al momento di venire le puttane spaziali si tolgono di mezzo e lasciano i loro clienti depredati a marcire un orgasmo che sa di sconfitta. Andrea si dirige verso la terza slot, con 50 euro in mano e l'intento di giocarsela:"Guagliù, chissa stasira paga". La slot si chiama "Champion Stargate" o qualcosa del genere, ma non c'è da meravigliarsi perchè la stanza è un tripudio di nomi astratti: Royal double, black slot, c'è anche la versione erotica, si chiama hot parade e ci gioca uno che non contento di far soffrire i suoi occhi nel continuo girare della sua macchinetta li butta anche sulla nostra. A destra in fondo c'è un uomo grasso e dietro di lui un ragazzo che scruta attento. "Cì, sta pagannu?" "E n'ha dati 100 euru", poco dopo pero si ricrede ed inizia a sfogarsi "Ngula a chi te muortu, puttana a mammata", mentre colpisce a pugni lo schermo della sua assassina; Andrea dopo qualche giro prende 30 euro ma incurante inizia a ributtarli dentro, Ugo è senza soldi, non ha potuto giocare e gli brucia, io sto morendo di caldo ed esco fuori. I lampioni di Viale Parco che ordinati in fila ognuno con la proprio luce sembrano la coda di un serpente, stasera illuminano il niente, non passa neanche una macchina, vado a pisciare nelle vicinanze e non trovo nessuna anima viva, neanche qualche tossico. Il tempo di rientrare e trovo Andrea con le tasche vuote, "guagliù pigliamu a via dà casa". Al bar del locale c'è un uomo della Nettezza Urbana, si alza saluta ed entra nel furgone pronto a raccogliere la merda del serpente.