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giovedì 17 luglio 2008

Slot

1:30, dopo alcune ore di facce sorridenti, turpiloqui inutili e denti in continua masticazione, decidiamo di andare a sfidare la fortuna in città. I nostri alberi della cuccagna hanno però al posto dei rami e delle foglie pulsanti fluorescenti e piccoli oggetti in continua rotazione. Accostiamo in zona rimozione, incuranti dell'auto della ronda di vigilanza lì vicino. Cosenza nelle notti d'estate ha un aria molto rilassata, sembra si stia allacciando il laccio emostatico per iniziare a volare negli abissi fra i palpiti, per iniziare a piangere i suoi abitanti notturni finiti a sfracellarsi le ossa sulle spiagge della costa tirrena. Il locale si chiama "Baraonda", e dall'insegna ha un aspetto da balera estiva, di quelle dove i vecchi scapoli cercano, mostrando passi e movimenti ballerini, di portarsi a casa qualche onesta 50/60enne per guadagnarsi la giornata a suon di sveltine.
Appena entrati però vengo subito screditato e l'aspetto interno si rivela totalmente differente da quello di sala da ballo....mi sembra di essere catapultato nel ventre dello Sputnik o di qualche Shuttle in partenza per Marte; 10,18,20 televisioni sintonizzate su Canale 5 a trasmettere pubblicità subliminali accompagnate da notizie truccate dai piani alti...ci sono altre 5 televisioni sul bancone del bar, Nicola ne conta 23, io 25, la mia mente nessuna. Alle pareti sono accatastati in maniera molto ordinata videogiochi di tutti i tipi per tutti i gusti, la maggior parte dei quali corredati di sedile per garantire una migliore alienazione, mi vien voglia di sedermi di sopra e iniziare a guidare tra asteroidi e navicelle spaziali, ma a noi interessa l'altra sala, il nostro "deposito virtuale". Sopra la porta d'ingresso si erge minuscola la scritta "Casinò", contornata da lucine lampeggianti in pieno stile Las Vegas, ma sarà che è mercoledì notte, sarà che siamo Cosenza, l'impressione è tutt'altra. Dentro 4 uomini sono ormai in preda delle loro amanti notturne, li masturbano efficacemente mentre loro si limitano a strusciare il pulsante PUSH, li fanno godere, li fanno eccitare più di quanto possano fare le loro mogli nei loro caldi letti che puzzano di sudore e cicche spente, ma al momento di venire le puttane spaziali si tolgono di mezzo e lasciano i loro clienti depredati a marcire un orgasmo che sa di sconfitta. Andrea si dirige verso la terza slot, con 50 euro in mano e l'intento di giocarsela:"Guagliù, chissa stasira paga". La slot si chiama "Champion Stargate" o qualcosa del genere, ma non c'è da meravigliarsi perchè la stanza è un tripudio di nomi astratti: Royal double, black slot, c'è anche la versione erotica, si chiama hot parade e ci gioca uno che non contento di far soffrire i suoi occhi nel continuo girare della sua macchinetta li butta anche sulla nostra. A destra in fondo c'è un uomo grasso e dietro di lui un ragazzo che scruta attento. "Cì, sta pagannu?" "E n'ha dati 100 euru", poco dopo pero si ricrede ed inizia a sfogarsi "Ngula a chi te muortu, puttana a mammata", mentre colpisce a pugni lo schermo della sua assassina; Andrea dopo qualche giro prende 30 euro ma incurante inizia a ributtarli dentro, Ugo è senza soldi, non ha potuto giocare e gli brucia, io sto morendo di caldo ed esco fuori. I lampioni di Viale Parco che ordinati in fila ognuno con la proprio luce sembrano la coda di un serpente, stasera illuminano il niente, non passa neanche una macchina, vado a pisciare nelle vicinanze e non trovo nessuna anima viva, neanche qualche tossico. Il tempo di rientrare e trovo Andrea con le tasche vuote, "guagliù pigliamu a via dà casa". Al bar del locale c'è un uomo della Nettezza Urbana, si alza saluta ed entra nel furgone pronto a raccogliere la merda del serpente.

1 commenti:

.m. ha detto...

che raccontino!
wuah!

si leggono influssi musicali fra le tue righe.
e non è male.

come sei finito sul mio sblog?