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mercoledì 29 ottobre 2008

Contromano

il mondo contromano e il vento spira sui tetti delle gelaterie sconsacrate l'aria della campagna avvolge raggomitolandosi piano e poi lascia l'ultima boccata d'aria prima dell'ultimo respiro morale mortale le code interminabili negli uffici postali a gareggiare su chi pagherà per primo chi vorrà esorcizzare il suo conto una fretta mai vista il cielo bianco latte o rossofuoco da il risveglio agli operai stanchi già prima di iniziare a massacrarsi con un incubo di 8 ore pronti ai patiboli scontano la loro pena la loro vita i loro soldi sudati........dentro un'altra manifestazione a gridare cantare ballare il calore avvolgente e stancante del sole in un perpetuo gonfiarsi di raggi sento fischi e sorrisi................................
io rifletto il mio punto di fuga la mia prospettiva perchè questo è il tempo il futuro della mia vita

1 commenti:

antonio lillo ha detto...

fa molto '68 come post, anche se un cielo come il tuo io l'ho visto per anni sopra taranto (lì c'è l'italsider)

facevo il liceo e molto spesso la sera prendevo il pullman degli operai che sfiniti finivano il turno e se ne tornavano a casa...

di molti di loro ero diventato amico... mi offrivano una sigaretta, s'informavano dei miei studi, e poi mi dicevano "bravo, studia!" e mi parlvano di quello che facevano loro negli altoforni "se questo è il tuo futuro, mi dicevano, allora è meglio se ti spari!"