era il viaggio. l'unico che poteva cambiarli e renderli capaci di loro stessi. Il viaggio. Ripartire da zero a condizioni zero per cavarsi l'un l'altro l'anima. Guardarsi nella lente d'ingrandimento, uscirne diversi carpirne diverse sfumature di quelle che non vedi neanche se ti specchi un'onda.
Vita randagia da inseguire su e giù per uno specchio d'Europa malcelato dal tempo, la libertà passa per i canali fluviali che attraversi a piedi nudi, cosi da sentire la durezza, gli spigoli ruvidi i tagli che ti fanno addosso i ciottoli e le pietre trasportate dalla corrente. era il viaggio. la prenotazione aveva stavolta seguito canoni diversi, un volo low cost per non gravare troppo sul fondo spesa, partenza alle 16e30. Check-in d'ordinanza a guardarsi e sempre scrutarsi in quegli occhi furenti di spine stracolmi di pensieri e parole poco chiare. era il viaggio. poi tutto sarebbe dovuto cambiare, a partire da loro stessi, o forse erano solo loro stessi quelli che in fondo dovevano cambiare? L'altoparlante stava gracchiando, la pizzetta del bar scivolò nel fazzoletto e poi nel cestino, una corsa contro il tempo per non perdere. L'ultima occasione.
sabato 30 maggio 2009
Filemone e Bauci (II parte)
Pubblicato da IsaccoNucleare alle 16:05
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5 commenti:
bella la nuova grafica del blog!....
qui si respira sempre un desiderio di cambiamnento,di innovazione,che contagia non poco....
isacco bella sì, ma un pò più di contrasto... io non ci leggo niente! ricordati di chi porta gli occhiali!
c'e' un nesso col progetto degli amor fou?
beh si...è proprio dal brano filemone e bauci che ho preso l'ispirazione...
gia' immaginavo ;)
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