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sabato 20 giugno 2009

Filemone e Bauci (IV parte)

il Sole, i suoi raggi di prima mattina finalmente colorano il tuo viso, toni pastello si sostituiscono ai languidi colori che fino a ieri ci appartenevano. Ora non più. in scena la rappresentazione dell'amor carnale, catarsi dei sensi, dell'anima in pena. Guardarsi ancora intorno e vedere solo il tuo viso. il tuo corpo è una spiaggia infinita, partire dai piedi ed arrivare fin su i seni accarezzando lagune e canali, dopo aver pescato anfore su fondali marini, aver visto tramonti screziati, riempiti, venati di rosa. non avrei mai pensato bastasse cosi poco. invece...
L'odore di bagnato che la pioggia di ieri notte ci ha regalato ci accompagna, "io non ho speranza, io ho fede", la realtà che si paventa di fronte ai nostri occhi appare un volto deformato allo specchio, deturpato da mille rimpianti. migliaia di piccole vite ci passano davanti, nessuna particolare, ognuna uguale all'altra, comprimari d'un teatro senza attori, piccole comparse. L'aria si fa sempre più claustrofobica, mi guardi in cerca di risposte. non so cosa dirti...ragazza triste come me...

P.S.: grazie a Sara per l'ispirazione

4 commenti:

Liberty Alex ha detto...

è la parte più razionale del racconto,finora...dopo una partenza sul filo della indefibilità,ora passi ad una strada diversa...un cambiamento essenziale,arrivati alla 4° parte...

Liberty Alex ha detto...

grazie mille degli auguri,isacco....fra patente e compleanno,ne sto ricevendo molti....

Daniela Gentile ha detto...

grazie per aver letto qualcosa del mio Blog.. è un piacere :-)
che belle le cose che scrivi, a sorprendermi sono spesso i finali.. che chiudono spesso un cerchio a più giri... un lungo avvilupparsi di frasi che poi trovano un'inaspettata conclusione ( Ci metterei qui i due punti : come il buon Sanguineti :-) )

Dani.

Ale ha detto...

che ci fanno punti e virgole nel tuo racconto? :D