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sabato 2 agosto 2008

Giardino d'estate

Le luci del terrazzo illuminano l'aperta campagna e la montagna che si staglia su di noi quasi a volerci osservare silenziosamente, emettendo flebili respiri ad ogni folata di vento, che poi il vento stasera non c'è ed allora le sue apnee trattenendo il fiato, ci fanno sentire ogni piccolo rumore, anche il lamento di quegli uccelli che di notte ancora cantano a volerci ricordare che noi siamo solo loro ospiti, e dobbiamo lasciarli in pace. Ma stasera l'alcool va giù a litri ad aumentare le nostre vertigini e i nostri discorsi a cazzo di cane, mischiando vodka e whiskey sentiamo salire e scendere, scendere e salire per le nostre gole un intero esercito intento a combattere nella nostra faringe epiche battaglie cercando di spegnere le nostre corde vocali, che cantano da più di tre ore accompagnate dalle mie dita sulla chitarra, che ormai sui polpastrelli per poco non iniziano a scorrere fiumi di sangue; sono le 3 e l'effetto dell'assenzio di pomeriggio non è ancora passato, e la nuca ribolle e gli occhi sono rossi, che menomale che non fumiamo altrimenti saremmo gia andati da un pezzo. Mangiamo dolci e patatine insieme senza curarcene, mentre inventiamo e raccontiamo storie su accordi blues e post-rock, ridendo come pazzi, scompisciandoci a terra e disturbando quelli che dormono che per poco non arrivano i carabinieri e dobbiamo anche litigare. Intanto arriva il vento, la montagna ritorna a respirare, noi andiamo a smaltire lasciando le armi sul posto pronte per un'altra battaglia...

1 commenti:

Zero ha detto...

Le esperienze che ri ricorderanno per sempre... o quantomeno per molti anni.